Le prime attività dei Giovani Esploratori Italiani – G.E.I. – iniziarono a Roma nel 1912 presso la società Podistica Lazio, da cui ebbe origine il C.N.G.E.I., ufficialmente fondato a Roma il 30 giugno 1913 da Carlo Colombo.
Il Corpo si sviluppò su tutto il territorio nazionale, incorporando inizialmente tutti i Boy Scouts italiani, tra cui quelli aderenti al R.E.I. (Ragazzi Esploratori Italiani), che già nel 1910 avevano portato nel nostro Paese la prima uniforme scout ispirandosi all’organizzazione inglese di Sir Robert Baden Powell.
Nel settembre del 1914 vennero costituite le sezioni femminili, che andranno a costituire l’U.N.G.E.I. – Unione Nazionale Giovinette Esploratrici Italiane.
Dal 5 maggio 1915 il G.E.I. è posto sotto l’alto patronato del Capo dello Stato e dei ministri della Pubblica Istruzione, degli Affari Esteri, dell’Interno e della Difesa, esercitato mediante un rappresentante di ciascun Ministero in seno all’Istituzione. Il 21 dicembre 1916, a riconoscimento della sua funzione educativa nei confronti della gioventù, venne eretto in Ente Morale con D.L. n. 1881. Nel 1921 ad opera di Giovanni Bertacchi e Vincenzo Sequi viene scritto un Inno adatto a identificare, per la società di quel tempo, lo spirito dello scautismo: «SUONA LA SVEGLIA».
Fin dai primi anni l’Ente ed i suoi iscritti si distinsero per l’opera prestata in occasione di calamitá locali e nazionali, ottenendo notevoli riconoscimenti al merito ed al valore. Nonostante tutto ciò, nel 1927 le Sezioni dell’Ente furono costrette a sciogliersi a causa delle pressioni esercitate del regime Fascista e a seguito della costituzione dell’ Opera Nazionale Balilla. Mussolini si riprometteva di conseguire monopolio politico-educativo delle masse giovanili oltre che «fascistizzando» la scuola (intervento su professori, programmi e libri di testo), costituendo appositi enti che formassero tutti i giovani in senso fascista; pertanto tutte le organizzazioni giovanili concorrenti vennero soppresse.
In molte localitá d’Italia si costituirono delle organizzazioni clandestine, i cui aderenti vollero restare fedeli allo spirito del Movimento di Baden Powell, dando vita alla cosidetta «Giungla Silente». Qualche Sezione, seppure discolta giuridicamente, continuò a svolgere le attività in minima misura, sotto il nome di: Gruppo Escursionisti Indomito. Nel 1944, nel Meridione liberato e nel 1945 in tutta l’Italia, si ricostituirono tutte le Sezioni dell’Ente, che fu riammesso in tutte le organizzazioni internazionali, di cui era membro fondatore prima del conflitto. Il riconoscimento dello scautismo da parte dello Stato e dalla popolazione diventa unanime e viene considerato come un movimento educativo di utilità sociale. Stampa e televisione ne evidenziano il ruolo e il contributo. Alla fine degli anni sessanta vi fu un profondo processo innovatore che portò alla stesura del nuovo Statuto, approvato con Decreto n. 613 dal Presidente della Repubblica il 26 maggio 1976 e pubblicato dalla G.U. n.231 l’1 settembre 1976. Da tale data l’U.N.G.E.I. si fuse, dando vita al Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani.
L’Ente, da allora, ha continuato ad operare con successo applicando i quattro principi fondamentali:
la COEDUCAZIONE tra ragazze e ragazzi (educazione congiunta di ragazze e ragazzi in uno spirito di eguaglianza);
la DEMOCRAZIA ASSOCIATIVA (applicazione della Democrazia in un contesto di amicizia e reciproco rispetto);
la LAICITA’ (che valorizza i principi di libertà delle scelte religiose, politiche e culturali);
l’IMPEGNO DEGLI ADULTI (quale supporto per i giovani a divenire cittadini attivi e responsabili nella propria comunità);
Il C.N.G.E.I. è membro della Federazione Italiana dello Scautismo F.I.S. come del World. Organisation of the Scout Movement WOSM e della World Association of Girl Guides and Girl Scouts WAGGGS.
Il Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani (CNGEI), che conta circa 12.000 soci, e’ un movimento educativo scout che ha come finalità quella di contribuire alla costruzione di un mondo migliore attraverso l’educazione dei giovani. Il processo educativo è di tipo armonico e complesso, guidato dai principi dello scautismo e del guidismo internazionale.
Lo scopo è quello di formare il buon cittadino: un cittadino in grado di compiere scelte autonome e responsabili, impegnato in prima persona per promuovere la solidarietà, i diritti universali, la pace, la tutela dell’ambiente; un cittadino che percorre un proprio cammino spirituale orientato a dare un senso alla propria vita.
L’attività proposta si rivolge a tutti i giovani senza alcuna distinzione; partendo dai loro bisogni e attraverso una progressiva responsabilizzazione, li educa al rispetto ed all’impegno verso se stessi, gli altri e l’ambiente.
Il CNGEI realizza, attraverso l’opera di volontari, un’azione educativa laica, indipendente da ogni credo religioso e da ideologie politiche, che impegna i giovani al conseguimento ed all’approfondimento delle scelte personali.